STEP #7 - la musica

 

Sogno numero due

di Fabrizio De André 




 
Imputato, ascolta
Noi ti abbiamo ascoltato
Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
Piantata tra l'aorta e l'intenzione
Noi ti abbiamo osservato
Dal primo battere del cuore
Fino ai ritmi più brevi
Dell'ultima emozione
Quando uccidevi, favorendo il potere
I soci vitalizi del potere
Ammucchiati in discesa, a difesa della loro celebrazione
E se tu la credevi vendetta
Il fosforo di guardia segnalava la tua urgenza di potere
Mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
Quello che non protegge
La parte del boia
Imputato
Il dito più lungo della tua mano è il medio
Quello della mia è l'indice
Eppure anche tu hai giudicato
Hai assolto e hai condannato al di sopra di me
Ma al di sopra di me, per quello che hai fatto, per come lo hai rinnovato
Il potere ti è grato
Ascolta
Una volta un giudice come me
Giudicò chi gli aveva dettato la legge
Prima cambiarono il giudice
E subito dopo
La legge
Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare
Tu sei il potere
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?
 
 
 
La stessa tecnica del contadino e dell'artigiano


al boia
 
 (Il boia di Roma: Giovanni Battista Bugatti, detto Mastro Titta, 1779-1869)

 

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